Le intossicazioni da funghi

  

Prima di fornire alcune informazioni riguardo alla tossicità dei funghi e necessario ricordare che è la prevenzione che permette di evitare sorprese, rischi ed esiti spiacevoli, anche letali.  Indispensabili sono quindi la conoscenza, l'attenzione e la consapevolezza dei propri limiti conoscitivi. Non vi sono altri sistemi per evitare i rischi, non certo la sperimentazione perché, nel caso dei funghi tossici, essa può avere un senso solo se si basa su una conoscenza approfondita e consapevole e neppure gli accorgimenti tramandati da credenze popolari che sono, non solo inutili, ma molto pericolosi.  

False credenze sulla pericolosità dei funghi

Falso ritenere che i funghi che vengono mangiati da lumache o da altri insetti siano di conseguenza commestibili. Molti animali possono cibarsi di funghi velenosi per l’uomo senza nessuna conseguenza.

 

Falso ritenere che l’annerimento del cucchiaio d’argento, dell’aglio e della cipolla durante la cottura indica la tossicità dei funghi. Ne esistono alcuni, letali, che non hanno nessuna di queste reazioni.

 

Falso ritenere che i funghi possano diventare velenosi quando crescono a contatto con piante velenose, animali o vicino ad oggetti metallici arrugginiti.

 

Falso credere che la velenosità dei funghi possa essere legata dalla vivacità dei colori, all’odore, alla loro viscosità o al cambiamento di colore (viraggio) della carne al taglio. Molte specie sono commestibili nonostante il cambiamento di colore.

 

Falso credere che far mangiare i funghi prima ad un animale domestico (gatto o cane) possa dare garanzia di commestibilità. Gli animali hanno una tolleranza ai veleni diversa dalla nostra.

 

 

Falso pensare che i funghi possano perdere la loro tossicità, una volta essiccati, anzi, poiché con l’essiccazione i funghi perdono solo l’acqua, la concentrazione di veleno aumenta. 

 

L’unico certezza per distinguere i funghi commestibili da quelli velenosi è la conoscenza certa delle diverse specie.

 

Quando si va in cerca di funghi è bene usare la massima prudenza: raccogliere solo quelle specie di cui si è certi della commestibilità.  (meglio poche specie sicuramente buone che molte incerte).

Azione nociva dei funghi

Ad onta del loro aspetto invitante, alcuni funghi possono nascondere l'insidia di un potente veleno, tanto potente da indurre la morte.

I veleni dei funghi possono esplicare la loro azione nociva a vari livelli:

  1. apparato gastroenterico, con sintomi predominanti come vomito e diarrea;
  2. sistema nervoso, con insorgenza di stati allucinatori, sudorazione;
  3. fegato, ove provocano la necrosi dei tessuti con grave insufficienza epatica;
  4. reni, sul tessuto dei quali viene operata una progressiva distruzione con ipofunzionalità dell'organo;
  5. sangue, le cui emazie subiscono una lisi con meccanismi simili a quelli che sono alla base dei fenomeni allergici.

Il complesso di sintomi, che chiamiamo Sindromi, che possono segnalare un avvelenamento da funghi si distinguono per la lunghezza del periodo di latenza (meno di 6 ore, o più di 6 ore) di incubazione (cioè il periodo che intercorre tra l’ingestione del fungo e il momento in cui compaiono i primi sintomi).

Sintomatologia delle intossicazioni da Fungo:

SINTOMI:

 

- NAUSEA E CONATI DI VOMITO

- DOLORI ADDOMINALI E DIARREA

- PROFUSA SUDORAZIONE

- DIFFICOLTÀ’ RESPIRATORIA

- DISTURBI DELLA VISIONE

- TACHI-BRADICARDIA

- ALLUCINAZIONI-EBREZZA

 

In relazione al tempo trascorso dalla ingestione di funghi tossici, e la comparsa dei primi sintomi l' intossicazione si distingue in: 

  1. Intossicazione con sindromi a breve latenza 
  2. Intossicazione con sindromi a lunga latenza